lunedì 23 maggio 2011

Ophelia agente del Mossad?

Sì, ci può stare, anche perché era di dominio pubblico, che Dominique Strauss-Kahn stazionasse sugli zebedei dello zio Sam. Ci può stare che gli USA bramassero averlo fuori dalle scatole al più presto, per impedirgli lo scherzetto di togliere al dollaro il monopolio monetario negli scambi internazionali, magari per mettere sul trono la ciofeca unica europea, che peraltro seduce di più gli operatori di quanto riesca da lumga pezza al faccione di George Washington. DSK anelava spedire in soffitta gli accordi di Bretton Woods, vecchi di più di sessant'anni, e già spinti in un angolo negli anni Settanta da Tricky Dicky, alias Richard Nixon, all'epoca becchino del gold standard, vale a dire della convertibilità in oro del biglietto caro a zio Paperone. E questo avrebbe significato una botta mortale per l'economia a stelle e strisce, che sarebbe stata aggredita da uno tsunami inflattivo di proporzioni bibliche. Ergo, l'individuo andava fermato con ogni mezzo, compreso lo sgancio di un'atomica mediatica sul suo capoccione di son of bitch maniaco perso della cosina. Sì, sembra che l'America non abbia tremato di fronte alla prospettiva di distruggere vita e carriera di un potente che si presumeva onnipotente: non essendo riusciti a 'impicciare' quel bambolotto bugiardino del marito della signora Rodham all'epoca in cui Monica filava, ai puritani è rimasto il trauma, con la voglia di far tombolare un suo pari grado, e finalmente la vendetta si è compiuta, grazie a una bonne d'hotel talmente indiscreta da intrufolarsi nella suite del cliente più prestigioso malgrado la luce rossa sull'uscio. I complottisti hanno deciso che la tentatrice fosse al soldo del Mossad, e questa è forse la nota più sorprendente dell'intera vicenda e anche la meno credibile. Però, a pensarci bene, le maggiori banche d'affari statunitensi, le stesse salvate da Obama, sono tutte in mano a finanzieri ebrei... Lo stesso DSK non ha sangue ebraico? Insomma, la solita cospirazione giudo-pluto-massonica. Liberi di crederci oppure no.

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