martedì 17 maggio 2011

Ornitocrazia fasulla

Puzza di bufala lontano un miglio, ma intanto il potentissimo direttore organizzativo del Fondo Monetario Internazionale e aspirante candidato presidenziale all’Eliseo, Dominique Strass-Kahn, se ne sta in bujosa a riflettere sui guai che la passione per le donne potrebbe arrecargli nell’immediato futuro: tale Cyrus Vance jr., procuratore distrettuale niùiorchese con la fissa delle aggressioni sessuali da reprimere anche quando non esistono (sono spuntate dal suo curriculum almeno due accuse recentemente rivelatesi infondate), vuole trascinarlo in catene davanti a un giudice, dopo avergli negato il pagamento di una cauzione stratosferica, per lo stupro ai danni di una cameriera del Sofitel di Manhattan, non si sa quanto piacente, che afferma decisa di essere stata costretta alla pratica preferita da Bill Clinton nel suo intrattenersi con la consenziente Monica. Già questo dovrebbe far drizzare le antenne, e non altro, al magistratone così persuaso che la donzella la conti giusta, se fosse in grado di rappresentarsi l’intrinseca difficoltà di ottenere tale servizio da un soggetto recalcitrante. E riconosciamo pure a un sessantaduenne infoiato la prestanza necessaria per piegare la vittima, giacché DSK non ha le sembianze di un vecchietto macilento (oggi la terza età sopravviene molto più tardi, considerando anche certi figuri con pregressi problemi di prostata nondimeno avvezzi a orge ripetute con signore prezzolate fornite da viscidi agenti in odore di frociaggine: il massimo della libidine per togaccioni guardoni), ma il pericoloso criminale, che meriterebbe di avere le fattezze patibolari di Johnny 23, il galeotto interpretato da Danny Trejo nel film Con Air, giustamente paragonato a uno scaracchio da John Malkovich, non si sarebbe accontentato di costringere la terrorizzata serventa rifacitrice di letti all’abominio della fellatio, bensì avrebbe volentieri proseguito con quell’usanza che provocò la furia divina sulla città di Sodoma. E ancora ammettiamo il vigore e l’insaziabilità del mai troppo vituperato reggitore dei destini monetari del mondo, ché non vi è limite alla porconeria del maschio sciovinista (mica tutti i Francesi sono galanti…), però bisogna essere cretini sesquipedali obnubilati dalle esigenze del proprio uccello per inseguire con l’asta brandita in un corridoio d’albergo una tizia assolutamente non convinta di dover sottostare al tuo repentino desiderio.. Vi è da dubitare che Strass-Kahn potesse comportarsi come un anonimo mandrillo scemo in crisi d’astinenza, quantunque colto da delirio d’onnipotenza: mica si trovava in una scalcinata pensione da suburra, né in un motel da pornazzo virante verso l’horror, dove avrebbe potuto correre dietro alla vittima imbracciando una motosega per tacitarla. Tanto più che l’uomo covava un presentimento, non si sa quanto millantato, espresso meno di un mese fa a un giornalista amico: gli imbecilli ora scriveranno che si stava preparando l’alibi, ma, conoscendo la propria debolezza, cioè l’eccessivo (?) interesse per la gnocca (già sentita pure questa, con un tizio dalle nostre bande tacciato di patologica attrazione per le fanciulle in fiore, ergo inadatto a rivestire cariche istituzionali), egli paventava che si utilizzassero le sue avventure galanti per screditarlo agli occhi dei suoi possibili elettori nella non impossibile sfida al declinante Sarkozy, futuro neo-papà nell’alveo rispettabile del matrimonio con la Bruni. Guarda caso, non appena messo in ceppi il satiro Dominique dal puritanissimo procuratore, spunta fuori una gazzettiera transalpina, tale Tritane Banon, che starnazza con magnifico tempismo di una violenza che avrebbe subito dal mai domo Strass-Kahn nel lontano 2002, con la ciliegina della mancata denunzia, cinque anni dopo il fattaccio, causa intercessione della madre di lei, socialista al pari del reprobo: insomma, sarebbe stata più forte la solidarietà di partito dell’amore materno. Mah…

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