lunedì 23 maggio 2011

Foeura di ball i ministeri!

Sono affezionato alla Lega, ma la capisco sempre meno e anche mi ritrovo spesso con i dicotiledoni vorticanti per le sparate dei colonnelli di Bossi, oltretutto meno folkloristiche e divertenti di quelle di un tempo, quando il movimento nordista aveva la percezione piena degli umori popolari. E' forse il destino di chi, lottando lottando, alla fine si scopre issato su una comoda cadrega sideralmente distante dal luogo donde era partito? Lo stesso ruvido eloquio umbertiano - tranne nei casi sempre più rari di resipiscenza, quando sorge il sospetto che il foeura di ball dovrebbe essere pronunziato più spesso nei confronti di svariati soggetti, se non altro con funzione apotropaica - è quasi divenuto un pigolio doroteo, senza avere acquisito la morbida sfrontatezza di quei callidi democristianoni a mollo nell'acqua santa financo mentre sbrigavano i loro affari meno spirituali. Ed è triste la perdita dell'alone sulfureo e pagano dei vecchi pseudocelti, la cui mitologia ampollosa poteva e doveva far sorridere, ma fungeva benissimo da contraltare a quell'altra, salamellosa, dei nipotini superstiti di Stalin. Che Alemanno e la Polverini, povere anime, paventino lo scippo dei ministeri ai danni di Babilonia ladrona, è squallidamente scontato, in questo ridicolo tiro alla fune fra municipi. E dubito che siano certe promesse (o minacce?) a scuotere le orde bossiane di stanza in Mediolano, affinché si precipitino sulle urne sorde e grigie per salvare Letizia Augustola dall'assedio dell'erulo Pisapiacre.

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