mercoledì 15 febbraio 2012

Cinque cerchi e nessuna botte

Per una volta, il bassotto italiano della sora Angela l'ha azzeccata e gliene si renda merito: il sogno olimpico di Alemanno, che sperava di far dimenticare al volgo la figura da pupazzo di neve rimediata con il colpo basso del meteo cinico e baro, impugnando la fiaccola dei Giochi a mo' di clava, si è infranto contro il niet di un Monti impossibilitato a ignorare quanto la catastrofe greca di oggi sia debitrice anche verso la follia di avere voluto che la massima manifestazione sportiva mondiale si svolgesse all'ombra del Partenone otto anni or sono. E l'equazione con il Cupolone sarebbe stata servita calda calda al rigorista che avesse ciccato un pallone così facile. I mugugni della cricca già ghignante per il terremoto aquilano saranno giunti forse fino al trono di Zeus, ma, siccome lo stesso padre degli dei conta oggi meno di San Napo, nessuna folgore scenderà a consolare i fautori del panem et circenses.  

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