venerdì 3 febbraio 2012

I togaccioni sono tutto fuorché stupidi: hanno annusato il vento e capito benissimo che la loro casta è forse ancor meno amata e stimata, se possibile, di quelle dei partitanti e dei gazzettieri, soprattutto perché più dannosa di entrambe le altre. Rinunziare ai privilegi e giocarsela ad armi pari con le proprie vittime? L'ermellino è un feroce mustelide, con il gusto sadico del cacciatore, pronto a sbranare ogni preda un poco più piccola e debole di lui. Il potere gli è stato dato da un pavido branco di allegri topastri convinti di essere in grado di separare i territori di caccia a danno di animali meno scaltri. La follia maggiore è stata agganciare gli emolumenti di coloro che erano semplici impiegati statali alle prebende sempre crescenti dei bramini della politica, il cui ultimo pensiero è quello di rispettare il proprio preteso sacerdozio. Amministrare la giustizia è compito che farebbe tremare le vene e i polsi a ogni cittadino di onesti sentimenti, donde il sospetto che quanto preme davvero ai signori giudici e pubblici ministeri sia piuttosto non perdere la competizione con chi li ha trasformati in ricconi fanatici.

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