mercoledì 7 marzo 2012

Fatti fessi dal terzomondo d'antan

Brasile e India sono paesi tosti ed emergenti, ma le rispettive popolazioni, benché il PIL di entrambi si rizzi non poco, continuano a vivere in gran parte in miseria. Brasile e India ci hanno sfrucugliato mica male, con le vicende di Battisti e dei marò, e tuttavia l'Italia è in prima fila nel riempirli di soldarelli, con le ONLUS che ci lavorano e con i progetti governativi di cooperazione sul territorio. E se chiudessimo i rubinetti? Se il Brasile se la tira, e poi si ritrova, per esempio, un esercito straccione, che senso ha che l'Italia foraggi un paese così ricco di contraddizioni? I buonisti con il culo al caldo potranno aiutare privatamente un governo tanto sconsiderato come quello dell'ex terrorista Dilma, giusto per colmare le loro ambasce nei confronti degli abitanti delle favelas, che certo non vedranno un picco di quelli nostri destinati alla cooperazione. L'India sbatte in bujosa i marò tricolori, pur promettendo che li accudirà cucinando loro gli spaghetti, per tirare sul prezzo, alla stregua dei furfanti iracheni che si spupazzarono la Sgrena o le due Simone. Sono pronto a scommettere che le famiglie dei pescatori ammazzati non si sa bene da chi resteranno a bocca asciutta, mentre qualche politicante o poliziotto o financo togaccione della patria di Gandhi, e magari l'intera triade, si sollazzerà con il contenuto di una valigetta per adesso ancora nelle mani di Terzi di S. Agata. In fondo, i potenti yankee non si dovettero acconciare a restituirci quella sfracellagingilli della Baraldini, che veniva data per moribonda, al fine di riavere indietro i due idioti, pur soggetti al codice militare USA, che avevano provocato la tragedia del Cermis? Terzomondo una cippa: in diplomazia, vince chi ha più da offrire. Personalmente, tifo per il ritorno di Latorre e Girone, che ad occhio paiono di una tempra superiore a quella di Cocciolone. Se poi ci metteranno un'altra accisa sulla benzina per recuperare con gli interessi il capitale sborsato, vabbuò, sarà stato per una buona causa! Non mi figuro Monti con la bava alla bocca, deciso a stracciare i permessi di soggiorno degli incolpevoli cittadini indiani accasati chez noussarebbe innanzitutto una vigliaccata, e poi li sentiresti, gli strilli delle damazze private del ristorante etnico che ti serve il riso al curry o, ancor peggio, costrette a cercarsi nuovi domestici... E la Fiat, che minaccia di chiudere un paio dei suoi siti sul suolo patrio, come farebbe a stringere ancora rapporti con la Tata? Quasi quasi, visto il ritardo delle nostre pubbliche amministrazioni nell'informatizzarsi, perché non comprare in blocco i computer da Nuova Delhi, insieme ai tecnici, per accelerare la pratica? Sempre meglio che farsi bidonare dallo svizzero Carletto...

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