domenica 4 marzo 2012

Nimby Kids

L'Istituto Bruno Leoni mette il dito sulla piaga: i governi hanno finora pompato ingenti somme da Mastriccionia per un'opera faraonica destinata a concludersi quando gli attuali giovanotti arrabbiati e traliccianti saranno prossimi a diventare nonni. E pensare che nei cantieri ci sta la crème de la crème dell'imprenditoria assistita, che non si fa scrupolo di ricorrere alla manovalanza straniera, beffandosi giustamente della bufala che vorrebbe il TAV quale irripetibile occasione per gli sfigati valsusini senza posto fisso (sull'eventuale indotto stendiamo un velo pietoso...). Tuttavia, la protesta ormai trascende la stessa costruzione della ferrovia - "diminuzione dei cavalli, aumento dell'ottimismo" - e non si può ignorare che la Bassa Valsusa, già patria di 'resistenti traditi' e serbatoio per Prima Linea, stia facendo le prove per l'insurrezione prossima ventura. Considerando la durata e la continuità delle manifestazioni, siamo ben oltre la jacquerie luddistica: siamo in pieno ludus pre-rivoluzionario, all'anti-G8 permanente, con le inevitabili ricadute di credibilità per chiunque stia adesso a Roma. Alberto Perino, capo della sollevazione, è un vecchio arnese del PSI craxiano, dove frondeggiava a livello locale, non avendo evidentemente i numeri per ambire più in alto: se non ricordo male, si annidava all'interno della società autostradale cui ieri i manifestanti hanno immobilizzato con il nastro da pacchi le sbarre di passaggio ai caselli e oscurato le telecamere. Un piccolo ras del clientelismo paesano metamorfizzatosi in masaniello forse aspirante al laticlavio. Che il TAV sia cosa buona e giusta è forse ancora, a distanza di vent'anni, da dimostrare, ma è evidente che l'allevamento dei fancazzisti picchiatori è fiorentissimo. Lenin, che era un dittatore, a questo punto non si sarebbe certo posto la famosa domanda "che fare?". La democrazia, purtroppo, soffre di blackout nel rispondere al medesimo quesito, facendo prudere le mani financo ai pacifici. Speriamo in una replica della 'marcia dei quarantamila', che parta stavolta dall'Alta Valsusa. Sempre che non avvenga un generale menar di mani tra i Nimby Kids di ogni dove, là confluiti, e gli amici del commercio non soffocato.

Nessun commento:

Posta un commento